martedì 23 settembre 2014

Diventare trader: impara a conoscerti

Per essere un trader di successo, è necessario conoscersi.

Ho letto e riletto mille volte questo tipo di affermazioni e in mille siti diversi, sui libri, riviste. Risultato: non cambiava mai nulla. Quando credevo di aver capito cosa volessero dire queste parole, ricadevo
nel baratro e ricominciavo a commettere gli stessi errori di sempre: gestivo posizioni che mi facevano stare in ansia, controllare il mercato ogni 5 minuti, dormire poco e con il terrore che al risveglio avrei trovato il conto prosciugato o avrei perso molto. Tutto questo perché non avevo capito o forse, ancora meglio, non avevo interiorizzato cosa mi avrebbe fatto stare tranquillo e come ottenerlo.

Invece di dare suggerimenti generici, cercherò di raccontarvi la mia esperienza, sperando che possiate usarla per sviluppare voi stessi.

Parto da un capitale piccolo, decisamente ridicolo. 1000 euro. Non posso perdere più del 2% per trade, come dicono i saggi.
Ciò vuol dire che se perdo 20 euro, devo uscire perché altrimenti continuando a perdere andrei incontro alla distruzione del capitale.
Visto il mio scarso capitale iniziale, posso entrare solo con un taglio piccolissimo. 50 euro, che con leva a 200 mi fanno movimentare 10.000 €.
Questo vuol dire che 20 euro sono 20 pip. Se il grafico va contro di me per 20 pip, perdo i miei 20 euro. Se non mi accontento dei 50 euro iniziali, volessi aprire 2 mini posizioni, il mio margine di 20 euro potrebbe essere eroso con soli 10 pip di escursione.
E 10 pip a volte non sono nulla...
Quindi potrei essere stoppato presto, molto presto.

Se invece avessi un capitale da 10.000 euro potrei permettermi, ragionando sempre sul 2% come limite, uno stop maggiore, di 200 euro. Considerando sempre ancora una posizione di due mini contratti sul forex, 200 euro sarebbero 100 pip. Quindi uno spazio sufficiente per poter lasciar "respirare" la posizione e non essere stoppato al primo mini rintracciamento (sempre fisiologico).

Quindi faccio questa considerazione: io che parto da un capitale piccolo ho 3 possibilità:
1. non faccio trading - e perché non dovrei, se mi piace, mi appassiona e posso anche guadagnare?
2. faccio trading seguendo le regole create per i grandi - così brucio il capitale in poche ma misurate manovre e torno al punto 1 oppure rimetto altro capitale (sempre piccolo perché stavolta sono anche scottato) e ritorno all'inizio del punto 2
3. creo un mio stile di trading personalizzato - ecco forse ci siamo

Per essere un trader di successo, è necessario conoscersi.

E ritorniamo alla madre di tutte le affermazioni nel trading. Chi l'ha detto che il 2% vale per tutti? Se ho la forza mentale per assorbire perdite più grandi, con la consapevolezza che si può recuperare, facendo leva su una strategia e una tecnica consolidata, perché non dovrei lasciare spazio alla mia posizione di evolvere ed evitare quindi di essere stoppato ad ogni minimo rintracciamento?

Quando ho capito questo, ho fatto la svolta. Ho iniziato a lasciar muovere le posizioni in tranquillità, ma sempre protette da uno stop loss che è l'unica cosa che ci salva da noi stessi e dalla nostra eccessiva fiducia, e come risultato ho ampliato i profitti complessivi ma anche il profitto medio per posizione.

Si sente anche dire che nel trading il money management è tutto. Assolutamente vero, ma solo quando mi sono sganciato dai cliché che non si potevano applicare al mio caso, ho iniziato a essere sereno, a lasciar correre i profitti e a tagliare con tranquillità le posizioni in perdita.

Quindi alla frase "Per essere un trader di successo è necessario conoscersi" aggiungo "e adattare le regole generali alla propria personalità".

Con queste non voglio dire a tutti di abbandonare la teoria classica o tutto quello che avrete imparato, solo di rifletterci su e capire se fa per voi o se sarebbe meglio trovare degli adattamenti. 
Questo per me ha funzionato e spero anche voi possiate arrivare a trovare il vostro stile di trading. 
Conoscete voi stessi e sarete dei trader migliori!

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